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VOUCHER, STRETTA CONTRO L’ABUSO

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Il lavoro accessorio è stato completamente riformato dal Jobs Act.
Dal 25 giugno 2015, infatti, per prestazioni di lavoro accessorio s’intendono le attività lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi netti superiori a 7 mila euro (9.333 al lordo, cioè al valore nominale di voucher). Inoltre, nei confronti di committenti imprenditori e professionisti sussiste l’ulteriore limite, con riferimento a ciascun singolo committente, di un compenso netto non superiore a 2.000 euro (2.693 euro lordi). Infine, nel caso di prestazioni rese da soggetti che stanno percependo prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito, il limite complessivo netto è di 3 mila euro (4 mila euro lordi).
Per controllare il corretto utilizzo dei voucher e dei limiti economici indicati, l’Inps ha aggiornato e modificato la procedura on line.

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