Feb 3

FRINGE BENEFIT AUTO IN USO PROMISCUO

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A decorrere dall’01/07/2020, cambia la valorizzazione convenzionale del benefit auto – di nuova immatricolazione – concessi in uso promiscuo.
Dopo le modifiche della legge di Bilancio 2020 al regime delle auto aziendali affidate in uso promiscuo ai dipendenti, si impongono attente valutazioni di convenienza per le aziende.
Le nuove regole si applicano (nuove immatricolazioni) ai contratti di acquisto/noleggio stipulati dall’1.7.2020 (il fringe benefit sarà ovviamente calcolato dal momento dell’assegnazione in uso promiscuo al dipendente).
La determinazione del fringe benefit diventa fiscalmente più conveniente al diminuire dell’impatto ambientale del veicolo prescelto dall’azienda.
Le modifiche riguardano esclusivamente la quota parte di imponibile (fringe benefit), restando invariate per le imprese sia la misura della deduzione dei costi delle auto (70%), sia la misura della detrazione Iva.
I nuovi valori sono legati alle emissioni di CO2:
1. nel caso di veicoli con emissioni inferiori a 60 g/Km di CO2 (auto ibride ed elettriche) l’impresa e il lavoratore potranno ottenere vantaggi sia fiscali che finanziari (minori ritenute alla fonte e contributive, minore Iva da versare, fringe benefit al 25%);
2. nel caso di veicoli con emissioni pari a 120 g/Km di CO2 (che già rappresenta la maggioranza delle flotte aziendali) l’impresa ed il dipendente mantengono il regime fiscale in vigore sino al 30 giugno 2020 (fringe benefit calcolato al 30%);
3. nel caso di veicoli con emissioni superiori a 160 g/Km di CO2, l’impresa subirà un maggiore esborso finanziario (contributi, ritenute alla fonte, IVA da versare) e il dipendente un maggiore carico fiscale (maggiori ritenute sulla propria retribuzione lorda);
4. la misura del 30% di cui al vecchio regime sopravvive dopo il 1° luglio nel caso di veicoli con emissioni superiori a 160 g/Km di CO2 di cui al punto 3) unicamente per i contratti stipulati entro il 30 giugno 2020.
Non si tratta di una modifica sostanziale della disciplina.
È consigliabile, tuttavia, che le imprese operino delle valutazioni di opportunità: la scelta – per il futuro – di veicoli ibridi, infatti, premierebbe sia l’impresa che il lavoratore, consentendo da una parte un minore esborso finanziario (minori ritenute Irpef e previdenziali, eventuale Iva) e dall’altro una quota imponibile per il dipendente (appunto il fringe benefit) inferiore rispetto al passato (25%).

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